Gatti e bambini: tutti i segreti di una convivenza felice
In questo articolo parliamo di convivenza tra gatti e bambini. Dare la possibilità al proprio bambino di crescere con un gatto è uno dei regali più belli che gli si possa fare. Adottare responsabilmente un gattino vuol dire insegnare al proprio figlio a prendersi cura di un animale. Questo aiuterà la sua crescita psicologica ed affettiva. Prima di adottare un gattino però, devi conoscere molto bene l’impegno che comporta. Se adotti un gatto e non te ne prendi cura nel modo adeguato, darai al tuo bambino un cattivo esempio.
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Adotta un gattino responsabilmente
Nel momento in cui decidi di adottare un gattino, ti impegni a prenderti cura di lui per tutta la sua vita. Considera che l’aspettativa di vita di un gatto domestico si aggira in media sui 15-16 anni, ma potrebbe arrivare anche a 20 anni. Inoltre durante il corso della sua vita dovrai portarlo dal veterinario e dovrai affrontare delle spese. Un gattino in casa porta tanta gioia ma potrebbe combinare anche qualche marachella, di questo devi esserne consapevole.
Stai regalando al tuo bambino un compagno di viaggio. Non un semplice giocattolo.
Bambini e gatti: l’importanza di avere delle regole
I gatti non sono oggetti di cui il bambino può disporre a proprio piacimento. Insegna a tuo figlio a non toccare il gatto contro la sua volontà. Se il gatto viene infastidito potrebbe aggredire il bambino.
Tranquille mamme, non si è mai visto un bambino sbranato da un gatto.
La cosa fondamentale è non perdere la calma, far capire al bambino che quell’atteggiamento è sbagliato. Con pazienza il bambino imparerà a rapportarsi meglio con il gatto.
Cosa importantissima: Non punire il gatto. Non trattare il gatto come se fosse una bestia feroce. Non rinchiuderlo in una stanza.
L’aggressività del gatto è una risposta fisiologica al fatto che sia stato infastidito dal bambino.
Punire il gatto vuol dire solo peggiorare le cose. I gatti sono animali estremamente sensibili e si stressano molto facilmente. Lo stress nei gatti può influire negativamente sullo stato di salute fisico e psicologico. Un gatto stressato potrebbe manifestare il proprio disagio urinando in posti inconsueti. Questo atteggiamento potrebbe essere riconducibile alla cistite da stress, ovvero un’infiammazione della vescica di derivazione nervosa.
Non di rado, alcuni gatti vengono abbandonati proprio a causa delle pipì in giro per casa.
E’ il caso della nostra piccola e dolcissima Lisbona. Mandata via di casa per tutelare l’incolumità del bambino. La gattina era affetta da cistite da stress e di conseguenza urinava dove non doveva. La cistite da stress nei gatti è un problema molto più diffuso di quanto si pensi. Risolvere questo tipo di problematica non è semplice perché consiste nell‘individuare la fonte di stress e rimuoverla.
Se vedi il tuo gatto come un problema, se perdi la pazienza facilmente, se punisci il tuo gatto magari delimitandolo in una stanza, aggraverai ancora di più il disagio del tuo gatto.
Il rapporto tra gatti e bambini deve essere regolato dai genitori affinché tutto vada bene. Se vuoi adottare un gattino per accontentare tuo figlio, ti consiglio di pensarci molto bene. Quel gattino dovrà essere amato e rispettato per tutta la vita. Ti consiglio di recarti presso il gattile più vicino e scegliere un gatto di buon carattere così l’inserimento in casa risulterà meno difficoltoso. Ricorda che talvolta i gatti possono comunicare un disagio facendo pipì in luoghi inappropriati. In tal caso conviene pulire subito con un detergente enziamatico. Io consiglio il Probisa Micro Vet che elimina odore pipì gatto in maniera naturale e non costituisce pericolo per le vie respiratorie. Con questo detergente concentrato puoi ottenere 25 litri di detergente diluito. Ti allego qui il banner di Amazon:
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Un graffietto non è la fine del mondo
“La mia bambina ha quattro anni e con il nostro gatto Potter c’è stato fin da subito un buon rapporto, ora praticamente sono sempre insieme!”
Lui si accoccola sulla scrivania mentre lei disegna, di notte dorme vicino a lei nel lettino.”
“Mia figlia è stata abituata fin dalla nascita a vivere i con gatti, anche alcuni diffidenti. E’ stato bellissimo vederla crescere insieme a loro, iniziare a gattonare per raggiungerli, tirar loro le palline o i topolini. Una o due volte si è beccata un graffietto, è stata ovviamente lei a piombare sul povero gatto che si stava facendo gli affari suoi. Qualche piccolo incidente può capitare, resto comunque dell’idea che ogni bambino dovrebbe crescere con un gatto.”
Mamma Claudia
Non far mancare le attenzioni ai gatti
“Ho 2 gatti: Gas e Blu. Entrambi trovati per strada da piccolini. Sono due gatti con caratteri molto diversi, Gas è molto pacato mentre Blu è un terremoto, è molto attivo e vivace e gioca come se fosse ancora un cucciolo.
Due anni fa è nata la nostra bambina Francesca e Gas ha subito tentato l’approccio con la piccola. Ho sempre dovuto controllare la situazione visto che Gas pesa undici kg e la bambina neonata ne pesava meno di tre. Blu osservava tutto da una certa distanza e amava andare a dormire nell’ovetto o nella carrozzina della bambina. Per i gatti l’arrivo di un bambino rappresenta un cambiamento della routine quotidiana, ma con qualche accortezza si può rendere questo momento un po’ meno traumatico. Per questo motivo, nonostante la stanchezza e le poche ore di sonno, ho sempre cercato di non far mancare le attenzioni ai gatti.”
Mamma Elena
Gatti, presunte malattie e allarmismi infondati
“Grazie ai miei genitori sin da piccola sono cresciuta con tantissimi animali, tra cui molti gatti. Quando sono andata a convivere con il mio fidanzato, ho salvato dalla strada un piccolo gattino rimasto orfano. Aveva pochissimi giorni di vita e l’ho accudito come si fa con un bambino, nutrendolo ogni due ore con latte artificiale per gattini. Così il gattino è diventato grande e dopo qualche anno io sono rimasta incinta. Ho continuato ad occuparmi del mio gatto in tranquillità, in barba alle credenze infondate secondo le quali i gatti porterebbero “malattie”.
La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita chiamato Toxoplasma e si contrae dopo aver mangiato cibo mal cotto oppure tramite il contatto con feci di gatto infetto. A tal proposito specifichiamo alcuni concetti importanti:
- I gatti possono contrarre il Toxoplasma nutrendosi di roditori e uccelli, oppure mangiando carne cruda. Se un gatto vive in casa e si alimenta con cibo industriale, non corre alcun rischio.
- Partendo dal presupposto che difficilmente un gatto domestico può essere infetto, anche se lo fosse, per contrarre la malattia dovresti ingerire le oocisti emesse con le feci del gatto infetto. Questo rischio mi pare improbabile, a meno che tu non sia un coprofago o uno sporcaccione.
- Per evitare inconvenienti metti dei guanti di lattice per pulire la lettiera, abbi cura di tenere tutto pulito e lavare bene le mani.
“Quando è nata la mia bambina, mi sono impegnata giornalmente per fargliela conoscere e accettare come figura amica. Abbiamo anche un cane e ad oggi dopo quattro anni, sono diventati grandi amici.
La bambina si è responsabilizzata nei confronti del gatto, sa che non è un gioco ma bensì è un membro della famiglia.”
La bambina si occupa di riempirgli la ciotola di croccantini e controllare che abbia sempre acqua fresca e quando rientra a casa da scuola, gli amici pelosi sono i primi che vengono a salutarla.
“Sono dell’idea che con la pazienza, la buona volontà e il giusto equilibrio tutto questo sia possibile. Tutto è ripagato nel vedere il bellissimo rapporto di fiducia reciproca che si crea tra bambini e animali.”
mamma Giulia
“Quando mia sorella è rimasta incinta nel 2015 aveva già tre gatti: Ombra, Rebus e Tigre. Il ginecologo la mise in guardia circa i rischi della toxoplasmosi e le consigliò di sbarazzarsi dei gatti. Mia sorella per risposta cambiò ginecologo. Per fortuna ci sono anche medici che non fanno allarmismo inutile. Mia sorella per tutta la gravidanza ha cambiato la lettiera con i guanti e non ha avuto problemi. Nacque mio nipote Alessandro e Tigre diventò la sua ombra, praticamente una vicemamma. Quest’anno è entrato a far parte della loro vita Polpetta, un randagio che si è presentato e non se n’è più andato.”
“Convivenza tra gatti e bambini? Si può, basta farli conoscere gradualmente e avere amore a sufficienza per tutti. Mio nipote ha quattro anni ed è molto responsabile, sa rapportarsi con gli animali, rispetta il loro spazio e li ama infinitamente.”
zia Valentina
Amore allo stato puro
“Avevo un gatto l’anno scorso, si chiamava Yago, era stupendo e dolcissimo, lo avevamo adottato in gattile. Mia figlia era molto attaccata a Yago, lui le stava sempre accanto qualsiasi cosa lei facesse. Quando la bambina piangeva, lui correva subito verso di lei e miagolava.
Purtroppo poi si è ammalato di insufficienza renale e abbiamo tentato di tutto per curarlo. La bambina non lo mollava mai un attimo, gli stava vicino e lui le stringeva il dito con la zampa.
Yago è morto tra le sue braccia.
Nel giorno del suo compleanno la mia Anna ha voluto la sua foto sulla torta.
Il loro rapporto è stato amore allo stato puro.
mamma Alessia
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